Il mercato comprerà tutto, tranne l'America

Nel 2025 le strategie "buy America" e "sell America" si sono alternate. Nel 2026, rischiano di essere sostituite dallo slogan "tutto tranne l'America". Il rallentamento della crescita economica statunitense, l'incertezza persistente sulle politiche di Donald Trump, la perdita di fiducia negli asset emessi negli USA e i problemi legati all'intelligenza artificiale spingono gli investitori a riempire i portafogli con ciò che prima non avevano. Riuscirà l'S&P 500 a resistere a questa pressione di deflussi di capitali?

Andamento relativo degli indici azionari USA e quelli globali

Il 2025 sarà il miglior anno per il mercato azionario globale dal 2009. L'indice MSCI globale, escludendo i titoli statunitensi, è salito di oltre il 29%, sovraperformando nettamente l'S&P 500 (+17%). Gli indici azionari dei mercati emergenti hanno guadagnato il 30%, l'MSCI cinese è balzato del 29% e l'Hang Seng di Hong Kong del 28%. Il mondo intero ha registrato performance migliori degli Stati Uniti. Tuttavia, grazie all'intelligenza artificiale e all'allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve, i capitali che si erano diretti verso Europa e Asia sono stati rimpatriati negli Stati Uniti.

L'S&P 500 sarà supportato da questi fattori nel 2026? Tutto dipenderà dalla velocità dei tagli del tasso sui fondi federali e dalla capacità delle società tecnologiche di generare profitti adeguati ai massicci capitali investiti. Il mercato dei derivati prevede che la Fed intraprenderà due cicli di espansione monetaria, ma se Donald Trump riuscirà a riempire il FOMC di colombe, ce ne saranno altre.

Le aziende tecnologiche stanno passando dalla corsa all'addestramento dell'intelligenza artificiale alla sua diffusione sul mercato di massa. NVIDIA affronta una competizione significativa da parte di altri colossi come Alphabet e Amazon; non sorprende dunque il suo interesse a concludere un accordo da 20 miliardi di dollari con la startup Groq, che sviluppa chip e software per l'inferenza dell'intelligenza artificiale.

Un potenziale rallentamento del PIL statunitense, le eccentricità di Donald Trump e un calo di interesse per le tecnologie di intelligenza artificiale non spaventano gli esperti di Wall Street. Le principali banche prevedono un aumento del 9% dell'indice S&P 500 nel 2026. Inoltre, nessun intervistato prevede un calo dell'indice azionario ampio.

Previsioni di Wall Street per l'S&P 500


Se queste stime si concretizzeranno, il mercato azionario statunitense avrà goduto di una fase rialzista di quattro anni. Si tratta della più lunga serie di rialzi degli ultimi due decenni. L'S&P 500 è salito del 90% dai minimi di ottobre 2022. Oppenheimer ha la previsione più alta, pari a 8000, mentre Stifel Nicolaus presenta quella più bassa.

In sostanza, gli esperti di Wall Street ritengono che l'indice possa resistere ai numerosi venti contrari.

Tecnicamente, il grafico giornaliero dell'S&P 500 ha mostrato un ritracciamento con gap ribassista. Colmare i gap in un mercato rialzista serve in genere come base per gli acquisti. Pertanto, un ritorno dell'indice al livello di 6.922 rappresenterebbe un buon motivo per incrementare le posizioni long già aperte.