Il dollaro canadese è salito questa settimana, ma tale apprezzamento è dovuto più alla crescente debolezza del dollaro USA e alla propensione al rischio complessiva che a fattori economici interni.
La crescita del PIL nel terzo trimestre ha superato le attese, +2,6% a/a, spiegata in gran parte dal rimbalzo dopo il deludente secondo trimestre, per il quale i dati sono stati rivisti da -1,6% a/a a -1,8% a/a. Escludendo gli effetti esterni, la domanda interna finale è rimasta praticamente invariata, a -0,1% t/t, mentre la stima preliminare per ottobre ha mostrato una contrazione dello 0,3% m/m. I consumi delle famiglie sono diminuiti dello 0,4% t/t rispetto al +4,2% del secondo trimestre, e la crescita del PIL è stata determinata da un forte calo delle importazioni del -8,6% t/t con una debole crescita delle esportazioni, che ha contribuito per +3,1% al PIL complessivo.

Nel frattempo, i dati provenienti dagli Stati Uniti risultano sempre più deludenti. L'occupazione nel settore privato, secondo il rapporto ADP, è diminuita di 32.000, l'indice ISM dei servizi ha mostrato un lieve incremento da 52,4 a 52,6 punti, mentre il sottoindice dell'occupazione è rimasto in area di contrazione. Il sottoindice dei nuovi ordini ha rallentato e quello dei prezzi è crollato, indicando un allentamento delle pressioni inflazionistiche. Nel complesso, i dati USA convincono il mercato che la Fed ridurrà il tasso la settimana prossima, e il dollaro ha registrato un calo sul mercato valutario nel pomeriggio.
La Banca del Canada terrà la sua riunione il 10 dicembre, lo stesso giorno della Fed, e per ora non vi è nulla che possa mettere in dubbio la fiducia del mercato sul fatto che il tasso rimarrà invariato al 2,25%. Domani verrà pubblicato il rapporto sul mercato del lavoro canadese; le previsioni confermano una visione pessimistica dello stato generale dell'economia, con una crescita occupazionale attesa nulla.
Il prezzo stimato è al di sotto della media di lungo periodo, il che lascia prevedere un'ulteriore correzione al ribasso del cambio USD/CAD.

Una settimana prima, avevamo previsto uno scenario principale con la coppia USD/CAD in calo verso la zona di supporto 0,3930/40, a condizione che si verificassero due condizioni. Queste condizioni si sono verificate: il rapporto sul PIL è stato superiore alle attese, la propensione al rischio complessiva è rimasta solida, e il dollaro canadese alla fine è riuscito a rafforzarsi. Al momento non ci sono nuovi dati; se il rapporto sul mercato del lavoro canadese di venerdì dovesse risultare migliore delle previsioni, il calo potrebbe continuare verso il limite inferiore del canale 1,3000/10 con un tentativo di scendere al di sotto fino a 1,3887. Se invece il rapporto sul mercato del lavoro dovesse rivelarsi deludente, è più probabile un pullback verso la metà del canale 1,4030/50.
