La coppia EUR/USD ha proseguito lunedì un lieve calo verso il livello di correzione del 38,2% – 1,1718 dopo quattro rimbalzi dalla zona di resistenza 1,1795–1,1802. Un consolidamento al di sopra della zona 1,1795-1,1802 favorirà la valuta europea e continuerà la sua ascesa verso il livello di correzione dello 0,0% di 1,1919.

La situazione delle onde sul grafico orario rimane semplice. L'ultima onda ascendente completata ha rotto il massimo dell'onda precedente, mentre l'ultima onda discendente non ha infranto il minimo precedente. Di conseguenza il trend resta ufficialmente rialzista. Non è però possibile definirlo particolarmente forte: nelle ultime settimane i tori hanno riacquistato vigore e poi sono iniziate le vacanze. L'allentamento della politica monetaria della Fed peserà sul dollaro nel 2026, mentre la BCE non dovrebbe creare problemi all'euro.
Lunedì il calendario di USA e UE è stato privo di dati e sia la scorsa settimana sia quella in corso sono più festive che operative. In vista del nuovo anno, i rialzisti hanno smesso di attaccare, lasciando spazio ai ribassisti. Certamente né tori né orsi vogliono assumersi rischi per Capodanno, quindi non prevedo movimenti di forza per il dollaro. È probabile che questa situazione persista fino al prossimo anno. I dati economici inizieranno ad arrivare già dalla prossima settimana e il mercato sarà saturo di festività e pronto per le negoziazioni. A mio avviso, potremmo assistere a una nuova offensiva rialzista già all'inizio del prossimo anno.

Sul grafico a 4 ore la coppia ha effettuato un'inversione a favore dell'euro e ha ripreso la crescita verso il livello di correzione dello 0,0% di 1,1829. Un rimbalzo dei prezzi da questo livello favorirebbe il dollaro e un parziale ribasso verso la zona di supporto 1,1649–1,1680. Un consolidamento sopra 1,1829 aumenterebbe le probabilità di ulteriori rialzi per l'euro. Oggi non si osservano divergenze emergenti su nessun indicatore.
Rapporto Commitments of Traders (COT):

Nell'ultima settimana di reporting i professionisti hanno aperto 8.884 contratti Long e 2.769 contratti Short. Il sentiment del gruppo "Non‑commercial" resta rialzista, rafforzato dalle politiche di Donald Trump. Il totale dei contratti Long detenuti dagli speculatori è ora pari a 277.000, mentre i contratti Short sono 132.000: un vantaggio più che doppio per i rialzisti.
Per 33 settimane consecutive i grandi operatori hanno ridotto le posizioni Short e aumentato i Long. Poi è arrivato lo shutdown, e ora stiamo assistendo alla stessa situazione: i rialzisti continuano ad accumulare Long. La politica di Donald Trump rimane il fattore più rilevante per i trader, essendo causa di numerosi effetti duraturi e strutturali sull'economia USA (ad esempio, il peggioramento del mercato del lavoro). I trader temono anche una perdita di indipendenza della Fed nel 2026 sotto la pressione di Trump e in seguito alle dimissioni di Jerome Powell a maggio.
Calendario economico per USA e UE:
Il 30 dicembre il calendario non segnala eventi rilevanti. Il sentiment del mercato non sarà influenzato dalle notizie di martedì.
Previsioni EUR/USD e consigli per i trader:
Vendite: possibili dopo un rimbalzo dei prezzi dalla zona 1,1795–1,1802 sul grafico orario, con target a 1,1718. Queste operazioni possono essere mantenute oggi, ma non prevedo un calo significativo. Acquisti: aprire in caso di chiusura sopra la zona 1,1795–1,1802, con target a 1,1919.
Le griglie di Fibonacci sono costruite su: 1,1392–1,1919 (orario) e 1,1066–1,1829 (4 ore).
