
Nonostante le previsioni negative sull'economia degli Stati Uniti, questa ha superato la Cina nella ripresa dalla crisi. Secondo le valutazioni degli analisti di Bloomberg, la pandemia di COVID-19 e lo stile autoritario di gestione del leader nazionale Xi Jinping hanno messo in difficoltà la Cina.
Come è possibile? L'economia cinese è ancora una volta sfortunata! E non è in grado di affrontare i problemi accumulati nel tempo. Tuttavia, la Cina mantiene le speranze! Rimane solo augurare fortuna alla Cina in questo difficile percorso!
Secondo gli esperti, l'economia americana si è dimostrata più efficace di quella cinese nel superare la crisi causata dalla pandemia di COVID-19. Un risultato simile ha sorpreso gli esperti e ha messo in discussione la possibile leadership di Pechino nel mercato globale. Va notato che in precedenza la Cina aveva ambizioni di diventare la prima economia mondiale, competendo con gli Stati Uniti. Tuttavia, l'America ha di nuovo superato la Cina.
Alla fine del 2023, il PIL americano è cresciuto del 6,3% in termini nominali (senza tener conto dell'inflazione), mentre quello cinese del 4,6%. La situazione sui mercati azionari è stata a favore degli Stati Uniti, con gli indici chiave che raggiungono record storici, mentre i titoli cinesi scendono ai minimi di molti anni.
Sulla base dei dati attuali, gli specialisti affermano che nel prossimo futuro i processi negativi aumenteranno e sarà praticamente impossibile invertire la situazione. Si parla di una lunga recessione ciclica, la cosiddetta "stagnazione secolare". Gli esperti attribuiscono questa dinamica allo stile autoritario di gestione della Cina, adottato dal leader nazionale Xi Jinping.
Secondo Adam Posen, direttore dell'Istituto di Economia Internazionale Peterson, "il desiderio di Xi Jinping di risolvere tutti i problemi da solo impone al piccolo business e alle famiglie un modello di comportamento orientato all'accumulo". In questo contesto, manca un sostegno al mercato interno e mancano nuovi fondi per gli investimenti.
In precedenza è emerso che Pechino ha creato un fondo di stabilizzazione speciale, i cui fondi verranno prelevati dai conti delle imprese statali. In questo modo, la Cina cerca di mantenere il mercato azionario in caduta libera, ma con successo altalenante.
Le autorità cinesi si trovano a combattere una forte deflazione, la peggiore degli ultimi 25 anni, causata dalla crisi immobiliare protrattasi per molti anni. In questo contesto, le esportazioni diminuiscono e la disoccupazione tra i giovani aumenta. Inoltre, le autorità municipali hanno assunto un'enorme quantità di debiti difficili da ripagare.
Il risultato di tali azioni è stato il declino dell'economia. Secondo Lawrence Summers, ex ministro delle Finanze degli Stati Uniti, in passato l'eccesso di risparmi, la deflazione e le bolle sui mercati finanziari erano considerati problemi dell'Occidente. "Ora il loro epicentro si è spostato verso Est", riassume il funzionario.
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